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17 Maggio 2023

Sessione di incontri B2B digitali Ucraina-Italia, dal 22 al 26 maggio

Ideato da ICE, con i Ministeri Esteri d'Italia e Ucraina e l'Ambasciata d'Ucraina

L'Agenzia ICE, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il Ministero degli Affari Esteri d'Ucraina (piattaforma Nazovni) e con l'Ambasciata d'Ucraina nella Repubblica Italiana e nel quadro del progetto UKRAINE - ITALY MARKETPLACE 2023, vetrina virtuale di selezionate aziende ucraine realizzata con tecnologia FieraSmart365, organizza una SESSIONE DI INCONTRI B2B DIGITALI tramite attivazione di stanze virtuali dal 22 al 26 maggio pp.vv., negli orari dalle 09:00 alle 12:00 e dalle 13:00 alle 16:00 (ora italiana). Gli incontri avranno durata massima di 40 minuti e non prevederanno servizio di traduzione/interpretariato. Per partecipare all'iniziativa e ricevere le credenziali di accesso è sufficiente completare la registrazione sul sito dell'evento. Per ulteriori informazioni o chiarimenti è possibile contattare l'Agenzia ICE agli indirizzi itaukr2023@ice.it (organizzazione generale e condizioni di partecipazione all'iniziativa) fs365@ice.it (aspetti tecnici nella gesitone degli appuntamenti nelle stanze virtuali).

ULTIME news

28 Settembre 2023

“ENERGETICO E SISMICO, QUASI 10 MILIONI GLI IMMOBILI DA RIQUALIFICARE”

Confimi Edilizia chiede regole vantaggiose per mercato, imprese e committenti

In Italia più di un edificio su due è in classe G, avrebbe quindi bisogno di una riqualificazione edilizia sia sul piano energetico che su quello sismico. Ma c’è di più, secondo i dati ENEA sarebbero circa 9.700.000 gli edifici che, precedentemente al superbonus, avrebbero avuto diritto ai 150.000€ di massimale da portare in detrazione in dieci anni. A spanne, parliamo di circa 1455 miliardi di euro di detrazioni fiscali con le classiche misure. Una stima a ribasso, che non tiene conto degli immobili in classe B, C, D, E ed F, che hanno ugualmente diritto alla riqualificazione. “Senza considerare il 2020, anno di studio e di definizione del superbonus, nel triennio 2021/2023 – fa presente Confimi Edilizia sulla base dei dati acquisiti dal Mef - si ipotizza di raggiungere 100 miliardi di euro di somme ammesse a detrazione da cui si dovrebbe detrarre l’extra 10% concesso dallo Stato in via provvisoria. Le cifre lascerebbero quindi immaginare decine di anni di cantieri operanti nella riqualificazione immobiliare”. Una ipotesi appunto perché lo strumento è ormai stato demonizzato e cancellato dalla programmazione finanziaria, ma secondo Confimi Edilizia prima di intraprendere nuove vie è importante fare una puntuale analisi. “Non c’è dubbio, l’aliquota del 110% ha deresponsabilizzato committenti, professionisti e imprese, ma anche produttori e commercianti di materie prime e semilavorati, vanificando gli sforzi pubblici” sottolinea l’associazione delle imprese edili facente capo a Confimi. “Altro nodo quello legato alle tempistiche. Tempi di fatto troppo ridotti rispetto ai canoni edilizi, alle proroghe trimestrali, al blocco delle cessioni che hanno portato al default degli uffici tecnici, delle Soprintendenze provinciali, provocando, a catena, un rallentamento nelle gestioni pubbliche e nel rilascio di autorizzazioni anche di opere non soggette a detrazione, come Confimi Edilizia ha già avuto modo di denunciare al Ministro della PA Zangrillo”. Denuncia sì ma Confimi Edilizia presenta anche una serie di indicazioni utili a supportare un comparto che rischia di tornare in una profonda crisi, anche superiore a quella del 2010. “Si lasci la possibilità di cedere i crediti mantenendo le detrazioni pre-110 e già in essere da decenni (50%, 65%, 70%, 80%); vengano privilegiate quelle imprese attive sul mercato da almeno 5 anni, si industrializzi un settore caratterizzato da imprese micro e parcellizzate, sia l’edilizia – con la sua alta percentuale di manodopera – alla base della crescita del sistema Italia”. Non tutti i bonus sono uguali, torna a sottolineare Confimi Edilizia, ci ne sono alcuni sistemici, programmatici e che vanno nella direzione di rigenerazione urbana indicata dall’Ue. Si fa riferimento nello specifico al cosiddetto bonus per l’acquisto di case antisismiche. “Il poter invocare questa agevolazione deriva da una progettualità risalente nel tempo, l'investitore deve aver acquistato l'immobile, progettato la realizzazione, eseguito l'intervento” spiegano dalla categoria di Confimi. “Questo, genera un virtuoso circolo nell'economia legata all'edilizia e non da ultimo - fa presente l’associazione di imprenditori edili - compensa gli aumenti del costo del mutuo, agevolando l'acquisto dell'abitazione e sostenendo il ciclo produttivo”.

01 Agosto 2023

“Preoccupati per la troppa burocrazia. Si intervenga subito”

Il Presidente di Confimi Edilizia Ventricelli scrive al Ministro Zangrillo

Egregio Ministro Zangrillo,
la raggiungo con questa mia, alla quale mi auguro possa seguire un incontro formale, per esprimerle la preoccupazione che le centinaia di imprese che rappresento hanno portato alla mia attenzione in qualità di presidente della categoria Edile di Confimi Industria. Sempre più le imprese di costruzioni si scontrano con la pubblica amministrazione locale e il nodo principale è sulle tempistiche con cui vengono concessi i permessi. Nella fattispecie visti gli ultimi anni in cui i Governi hanno supportato il settore con bonus e incentivi, gli ingenti ritardi con cui i permessi sono stati rilasciati hanno fatto sì che sempre più aziende edili e i loro clienti si siano trovati costretti a rinunciare a bandi e bonus. Una situazione che non conosce quartieri, da nord a sud tutte le amministrazioni sono in sofferenza e trascinano il destino delle imprese. In relazione ad una nostra recente indagine agli associati, infatti, è emerso che il 99% dei rispondenti abbia riscontrato negli ultimi 12 mesi un forte ritardo delle amministrazioni nel rilascio dei permessi per avviare i lavori all'interno dei cantieri edili, in quasi 7 casi su 10 questi ritardi sono ascritti all'assenza di personale qualificato all'interno delle amministrazioni, al surplus di pratiche che le PA devono gestire o il dislocamento del personale su progetti targati PNRR. Ma il dato più sconcertante è che l'intero campione, nel 100% dei casi, ha sottolineato come questi ritardi abbiano danneggiato l'impresa. Danni che nel 47% dei casi hanno riguardato e riguardano una perdita di programmazione sui lavori e cantieri; nel 38,9% hanno causato e causano la perdita di bonus o incentivi per i clienti (25% ha invece perso bandi che gli erano stati aggiudicati) mentre la perdita di produttività è la terza voce in ordine di gravità. Una soluzione insostenibile che - è questo il timore degli imprenditori del settore - con la messa a terra dei progetti PNRR si andrà sempre più a incancrenire. Sono certo che la problematica faccia già parte dei dossier di cui si sta occupando fin dalla sua nomina, ma è mio dovere portare alla sua attenzione una crescente frustrazione da parte di chi, dopo più di un decennio di crisi, vede la propria impresa frenata dalla burocrazia. Spero possa far suo questo alert. Confimi Industria Edilizia rimane a disposizione per progettare e pianificare soluzioni utili alla vita delle imprese e alla loro cooperazione con la PA.
Con stima, buon lavoro.

Sergio Ventricelli