17
Febbraio
2023
17 Febbraio 2023
"Il Governo si fermi. Solo pensare di bloccare un economia in ripresa è
gravissimo, farlo sarebbe un disastro". Così, Sergio Ventricelli (foto)
presidente di Confimi Edilizia - la categoria delle Costruzioni di
Confimi Industria, che annovera circa 3.000 imprese, dalle general
contractor alle specialistiche -, all'indomani del via libera del
Consiglio dei Ministri al decreto legge che ha approvato il blocco alla
cessione dei crediti dei bonus edilizi. "La mia Confederazione -
prosegue Ventricelli - ha sempre rispettato l'operato delle istituzioni,
mostrandosi attenta a salvaguardare un doveroso equilibrio tra le parti,
ma noi rappresentiamo prima di tutto le imprese, quindi non possiamo
tacere su una scelta così insensata, che decreta lo stop totale dello
sconto in fattura e della cessione del credito, lasciando solo la strada
della detrazione d'imposta. In più, come se tutto questo non bastasse,
si decide anche di vietare alle pubbliche amministrazioni di poter
acquistare i crediti incagliati, una nuova iniziativa che stava avendo
un certo seguito". L'obiettivo è duplice, spiegano dal Ministero
dell'Economia: risolvere il nodo dei crediti e mettere in sicurezza i
conti pubblici. "E, dunque, sottolinea Ventricelli, per sistemare i
problemi causati da altri, si decide di infliggere un colpo mortale al
settore dell'edilizia, che negli ultimi due anni ha dato un contributo
fondamentale alla crescita record del Pil? Sono allibito. Probabilmente
non si è compreso per davvero che qui si gioca sulla vita di lavoratori
e famiglie e si mette a repentaglio il futuro di almeno 20 mila aziende
dell'edilizia e oltre 100 mila posti di lavoro. Se davvero accadrà, ci
sarà un tracollo". Intanto, sembra che lunedì sia in calendario un
incontro a Palazzo Chigi, con le associazioni di categoria. "Sarebbe un
segnale di speranza - conclude Ventricelli -, anche se, prima si
convocano le parti e si discute e poi si opera. Così dovrebbe
funzionare, valutando per ogni azione le possibili ricadute e trovando
le adeguate soluzioni".
02
Maggio
2024
02 Maggio 2024
"Si è persa l'opportunità di strutturare politiche e pratiche realmente utili ad aziende e lavoratori in termini sicurezza sui luoghi di lavoro. Con la fiducia alla Camera e al Senato sulla patente a crediti si è di fatto scelto di penalizzare il settore edile e tutte quelle aziende che lavorano nei cantieri". Così Confimi Edilizia all'indomani del 1° maggio Giornata nazionale del lavoro commentando la recente approvazione in aula del Decreto PNRR 4 che interviene anche in termini di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. "La sicurezza dei nostri collaboratori è e sarà sempre al primo posto nelle nostre aziende - specifica Confimi Edilizia - le nostre perplessità non sono sulle finalità ma sullo strumento, sul ruolo di responsabilità affidato all'ispettorato del lavoro, sull'iter giudiziario di accertamento di responsabilità passato in secondo piano rispetto ai tempi di sanzione, e al fermo aziendale che visti i parametri è dietro l'angolo". E, a proposito di finalità, "le regole e gli strumenti per fare bene ci sono, l'impegno deve essere costante così come i relativi controlli. La cultura della sicurezza e la formazione in materia entrino a far parte dell'educazione civica affinché sempre più, tutti noi, imprenditori e lavoratori ci si responsabilizzi su questi temi vitali". Diverse le critiche intraviste da Confimi Edilizia: "Ci sarà una corsa alla certificazioni Soa, che comportano un iter molto lungo e notevoli investimenti, che non sono alla portata delle realtà più piccole molte delle quali, per non sottostare alla patente, smetteranno di accettare commesse relative ai cantieri, incrinando le catene di fornitura. Inoltre, un numero molto elevato di aziende si vedrà rapidamente sospesa la patente non perché opera in difetto, ma perché i punti assegnati a violazioni documentali o amministrative e anche a infortuni tutto sommato lievi, sono talmente smisurati da azzerare i crediti a disposizione. Il rischio? Commesse avviate da non poter portare a termine, un fermo amministrativo non quantificabile in tempo e denaro, lavoratori che perderanno il posto di lavoro. Una trafila così insostenibile da decretare la chiusura di molte aziende del settore".
12
Aprile
2024
12 Aprile 2024
"L'Europa ci chiede di rendere Green il nostro patrimonio edilizio. Un
principio ambientale condivisibile e una nuova occasione per le nostre
aziende, ma non si commettano gli errori procedurali del Superbonus".
Così il presidente di Confimi Edilizia Sergio Ventricelli a margine
della decisone dell’Ecofin che ha chiuso il lungo percorso della
direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive) con il no
dell’Italia che ha espresso voto contrario. Una norma quadro che
definirà le regole per la riqualificazione energetica degli immobili di
tutta Europa da qui al 2050.
"Come Confimi Edilizia - continua Ventricelli - abbiamo sempre sostenuto
le giuste azioni per l'efficientamento energetico del nostro patrimonio
immobiliare. Lo dobbiamo anche per i nostri figli e chi verrà dopo di
loro. Pur tuttavia, il voto contrario del nostro paese lascia
intravedere i dubbi relativi all'impatto economico che questo percorso
genererà. Da quanto apprendo, i paesi membri dovranno ora definire dei
piani attuativi per la riduzione dei consumi del loro patrimonio
edilizio residenziale, con il 2050 individuato come anno di
completamento del percorso. E, dunque, si proceda al meglio, lavorando
con qualità e pragmatismo, facendo tesoro dei recenti problemi legati ai
bonus edilizi, strutturando un percorso realmente virtuoso tra politica
e mondo reale. Confimi Edilizia è pronta a dare il suo contributo,
offrendo anche le buone prassi delle proprie imprese, che hanno agito al
meglio in questi anni".