13
Giugno
2023
13 Giugno 2023
"Operare nel settore delle costruzioni in Italia è, troppo spesso,
decisamente complesso, oltre che geneticamente emozionante. In taluni
ambienti, ritenuti storicamente rilevanti, lo è ancor di più. Adesso,
dopo numerosi anni in cui tutto questo ha contribuito a scoraggiare
l'iniziativa imprenditoriale, si inizia a vedere un nuovo modo di
interpretare l'architettura urbana. E Roma, in tal senso, sta diventando
un esempio virtuoso". Così il vicepresidente di Confimi Edilizia con
delega all’Urbanistica - oltre che alla ricostruzione dell’Ucraina -
Alessandro Sbordoni (foto), commentando la decisione della giunta di Roma
Capitale di approvare l’iter di variante alle Norme Tecniche di
Attuazione (NTA) del Piano Regolatore Generale. "A circa 20 mesi
dall’insediamento - continua Sbordoni - è stata rispettata, dunque, la
volontà fondamentale di dar seguito all’aggiornamento delle NTA,
preparato dagli uffici del Dipartimento PAU, in attuazione degli
indirizzi definiti dall’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia".
La necessità di modificare le NTA, approvate nel 2008, era diventata
improcrastinabile, per una serie di ragioni. "Per il contesto normativo
sovraordinato - prosegue Sbordoni -, per le numerose sentenze dei
giudici amministrativi, nonché per un effettivo rilancio del mondo
imprenditoriale nel rispetto della tutela del territorio e dei temi
ambientali. Le modifiche proposte incidono sulle norme che disciplinano
l’uso ordinato del territorio, promuovendo la rigenerazione urbana, come
rivitalizzazione del tessuto socio-economico e non solo come intervento
edilizio, dando così certezza dei tempi e delle procedure amministrative
e favorendo gli investimenti sia dei piccoli operatori che di quelli
istituzionali impegnati sul lungo periodo. Confimi Edilizia, che nella
capitale, opera significativamente, attraverso maestranze e competenze
di grande pregio, considera questo intervento un pilastro su cui
costruire al meglio gli importanti percorsi urbani destinati a
valorizzare oltremodo i bisogni di una delle città più importanti al
mondo".
12
Aprile
2024
12 Aprile 2024
"L'Europa ci chiede di rendere Green il nostro patrimonio edilizio. Un
principio ambientale condivisibile e una nuova occasione per le nostre
aziende, ma non si commettano gli errori procedurali del Superbonus".
Così il presidente di Confimi Edilizia Sergio Ventricelli a margine
della decisone dell’Ecofin che ha chiuso il lungo percorso della
direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive) con il no
dell’Italia che ha espresso voto contrario. Una norma quadro che
definirà le regole per la riqualificazione energetica degli immobili di
tutta Europa da qui al 2050.
"Come Confimi Edilizia - continua Ventricelli - abbiamo sempre sostenuto
le giuste azioni per l'efficientamento energetico del nostro patrimonio
immobiliare. Lo dobbiamo anche per i nostri figli e chi verrà dopo di
loro. Pur tuttavia, il voto contrario del nostro paese lascia
intravedere i dubbi relativi all'impatto economico che questo percorso
genererà. Da quanto apprendo, i paesi membri dovranno ora definire dei
piani attuativi per la riduzione dei consumi del loro patrimonio
edilizio residenziale, con il 2050 individuato come anno di
completamento del percorso. E, dunque, si proceda al meglio, lavorando
con qualità e pragmatismo, facendo tesoro dei recenti problemi legati ai
bonus edilizi, strutturando un percorso realmente virtuoso tra politica
e mondo reale. Confimi Edilizia è pronta a dare il suo contributo,
offrendo anche le buone prassi delle proprie imprese, che hanno agito al
meglio in questi anni".
27
Marzo
2024
27 Marzo 2024
Il Consiglio dei Ministri approva a sorpresa un nuovo decreto sui bonus edilizi, portato fuorisacco. Scompare lo sconto in fattura, arriva la dichiarazione preventiva, vengono bloccate le compensazioni con l’agevolazione Ace (che riguarda le imprese), i crediti vengono prima compensati con le eventuali ’cartelle’ degli accertamenti fiscali. Le misure - dice il ministro delle Finanze Giorgetti - «sono tese a chiudere definitivamente la eccessiva generosità». Di fatto una chiusura sui rischi futuri e i cui effetti attuali «potremo definitivamente - continua il Ministro - contabilizzare tra pochi giorni quando si caricherà la finestra per tutte le fatture e i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023». La decisione arriva guardando alle nuove previsioni che il governo farà a breve con il Def, in aprile, e per le quali si attende anche la valutazione da parte di Eurostat dei criteri di contabilizzazione dei bonus. Le indiscrezioni parlano di ulteriori sforamenti per 10 miliardi. Salta anche la regolarizzazione “in bonis”, con mini sanzioni, previste per mancate comunicazioni fino al 15 ottobre. C’è poi la comunicazione preventiva «per avere - prosegue il Ministro - un monitoraggio anticipato del fenomeno e non solo quando le fattura vengono caricate». I crediti, poi, verranno sottratti prima dai “debiti”, cioè dai ruoli iscritti nelle cartelle esattoriali in via definitiva. E poi arriva una nuova limitazione che blocca un meccanismo di frode appena individuato: «C’è la limitazione della cessione del credito Ace, perché abbiamo iniziato a notare un utilizzo fraudolento su questa agevolazione che peraltro è eliminata dalla riforma fiscale», conclude Giorgetti.