04
Luglio
2023
04 Luglio 2023
Carla Tomasi (foto), vice presidente di Confimi Edilizia con delega alle
Attività Specialistiche, protagonista con la sua omonima impresa, la
Carla Tomasi Srl di Roma, di importanti commesse, a Venezia e Ascoli
Satriano (Puglia). Gli ennesimi successi imprenditoriali della
presidente Tomasi, che vanta una lunghissima esperienza sugli interventi
condotti su monumenti antichi, edifici tutelati, siti archeologici e
opere mobili, tra cui l’Arco di Costantino, la Fontana della Barcaccia,
l’Arena di Verona, le facciate della Chiesa di S.Maria del Popolo e di
S.Gregorio al Celio a Roma, le chiese di Santa Giusta e San Silvestro a
L’Aquila, la Cappella Palatina di Palazzo dei Normanni a Palermo, sui
siti archeologici di Pompei, l’antica città di Velia, di Nora in
Sardegna, la Domus Aurea a Roma e la Cappella della Sacra Sindone a
Torino.
Tornando sull'attualità, a breve partiranno i lavori nella Basilica di
San Marco, due importanti interventi di restauro da 3,3 milioni, grazie
al finanziamento del Ministero della Cultura nell’ambito del Piano
Strategico 2021-2023 “Grandi Progetti Beni Culturali”, poi assegnato
alla Soprintendenza di Venezia. Le operazioni di restauro, dirette
dall’architetto Mario Piana, andranno a intervenire sul fenomeno di
erosione dovuto alla risalita dei sali provocato dal mare, in
particolare dall’Acqua Granda del 2019. Un primo intervento riguarderà
le lastre lapidee e marmoree che rivestono le pareti interne dell’ala
nord del nartece. Qui si provvederà a smontare le lastre che a partire
dalla seconda metà dell’Ottocento sono state oggetto di interventi
svolti con malta Portland. I rivestimenti verranno smontati per
procedere alla desalinizzazione mediante immersione in acqua
deionizzata. Sei saranno le vasche allestite in un’area di cantiere
apposita in Piazzetta dei Leoncini. Si provvederà poi alla rimozione
delle foderature che erano state applicate alle lastre per poi
rimontarle senza uso di malte di allettamento. L’altro intervento
riguarda invece il tappeto musivo della Cappella del Santissimo. Questo
permetterà di integrare e ricostruire vaste parti danneggiate in
particolare dall’invasione mareale del novembre 2019, che ha causato la
perdita di quasi 2 metri quadri di superficie. Il mosaico pavimentale
verrà sottoposto a una impegnativa operazione di distacco del tappeto
centrale. Rovesciato, verranno rimosse le malte compromesse e
ricollocati i tasselli musivi. Le sezioni distaccate di pavimentazione
anche in questo caso verranno desalinizzate.
Dal Veneto alla Puglia, dove la Carla Tomasi Srl, questa volta con un
raggruppamento temporaneo di imprese, è protagonista dei lavori di
recupero e valorizzazione del sito archeologico di Villa Faragola, col
delicato compito di riportare il famoso sito archeologico alla
situazione pre-incendio, in base a un progetto elaborato dal professor
Luigi Frangiosini. La sua realizzazione avverrà grazie al finanziamento
di 3 milioni di euro previsto dal Cis per la Capitanata e al
cofinanziamento del Comune di Ascoli Satriano, che ha già sopportato il
costo dell’intero progetto esecutivo e delle relative consulenze.
12
Aprile
2024
12 Aprile 2024
"L'Europa ci chiede di rendere Green il nostro patrimonio edilizio. Un
principio ambientale condivisibile e una nuova occasione per le nostre
aziende, ma non si commettano gli errori procedurali del Superbonus".
Così il presidente di Confimi Edilizia Sergio Ventricelli a margine
della decisone dell’Ecofin che ha chiuso il lungo percorso della
direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive) con il no
dell’Italia che ha espresso voto contrario. Una norma quadro che
definirà le regole per la riqualificazione energetica degli immobili di
tutta Europa da qui al 2050.
"Come Confimi Edilizia - continua Ventricelli - abbiamo sempre sostenuto
le giuste azioni per l'efficientamento energetico del nostro patrimonio
immobiliare. Lo dobbiamo anche per i nostri figli e chi verrà dopo di
loro. Pur tuttavia, il voto contrario del nostro paese lascia
intravedere i dubbi relativi all'impatto economico che questo percorso
genererà. Da quanto apprendo, i paesi membri dovranno ora definire dei
piani attuativi per la riduzione dei consumi del loro patrimonio
edilizio residenziale, con il 2050 individuato come anno di
completamento del percorso. E, dunque, si proceda al meglio, lavorando
con qualità e pragmatismo, facendo tesoro dei recenti problemi legati ai
bonus edilizi, strutturando un percorso realmente virtuoso tra politica
e mondo reale. Confimi Edilizia è pronta a dare il suo contributo,
offrendo anche le buone prassi delle proprie imprese, che hanno agito al
meglio in questi anni".
27
Marzo
2024
27 Marzo 2024
Il Consiglio dei Ministri approva a sorpresa un nuovo decreto sui bonus edilizi, portato fuorisacco. Scompare lo sconto in fattura, arriva la dichiarazione preventiva, vengono bloccate le compensazioni con l’agevolazione Ace (che riguarda le imprese), i crediti vengono prima compensati con le eventuali ’cartelle’ degli accertamenti fiscali. Le misure - dice il ministro delle Finanze Giorgetti - «sono tese a chiudere definitivamente la eccessiva generosità». Di fatto una chiusura sui rischi futuri e i cui effetti attuali «potremo definitivamente - continua il Ministro - contabilizzare tra pochi giorni quando si caricherà la finestra per tutte le fatture e i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023». La decisione arriva guardando alle nuove previsioni che il governo farà a breve con il Def, in aprile, e per le quali si attende anche la valutazione da parte di Eurostat dei criteri di contabilizzazione dei bonus. Le indiscrezioni parlano di ulteriori sforamenti per 10 miliardi. Salta anche la regolarizzazione “in bonis”, con mini sanzioni, previste per mancate comunicazioni fino al 15 ottobre. C’è poi la comunicazione preventiva «per avere - prosegue il Ministro - un monitoraggio anticipato del fenomeno e non solo quando le fattura vengono caricate». I crediti, poi, verranno sottratti prima dai “debiti”, cioè dai ruoli iscritti nelle cartelle esattoriali in via definitiva. E poi arriva una nuova limitazione che blocca un meccanismo di frode appena individuato: «C’è la limitazione della cessione del credito Ace, perché abbiamo iniziato a notare un utilizzo fraudolento su questa agevolazione che peraltro è eliminata dalla riforma fiscale», conclude Giorgetti.